IPERCOLESTEROLEMIE IN MEDICINA GENERALE
24 Maggio 2018
Le patologie cardiovascolari, in particolare quelle identificate nel determinismo delle dislipidemie e dell’ipercolesterolemia risultano avere, a livello nazionale, una rilevanza statisticamente significativa. I costi sanitari e sociali conseguenti al trattamento di queste patologie, sia in ambito di prevenzione che di cura degli esiti, sono notevoli. Risulta pertanto particolarmente importante coinvolgere il MMG nella gestione, a tutto campo, del paziente affetto da ipercolesterolemia.
Tra i vari strumenti che il mondo sanitario ha prodotto in questi anni per migliorare l’efficacia degli interventi sanitari sicuramente l’EBM (Evidence Based Medicine) e le LLGG che ne derivano sono ancora poco realmente applicate. E’ proprio in questo ambito che la MG può giocare un ruolo fondamentale ed originale per il miglioramento della qualità dell’assistenza in Italia. L’ipercolesterolemia è un fattore che contribuisce ad accrescere il rischio cardiovascolare assoluto, uno dei principali problemi che riguarda sia gli aspetti legati agli esiti clinici (angina, infarto miocardico, morti improvvise) che gli effetti economici da essi generati.
Fino dal 1994 numerosi studi clinici controllati hanno mostrato che un adeguato trattamento con farmaci ipolipemizzanti produce una riduzione della morbilità e mortalità coronarica in pazienti con un profilo di rischio cardiovascolare variabile sia in prevenzione primaria che in prevenzione secondaria .
Malgrado ciò l’utilizzo in pratica clinica dei farmaci ipolipemizzanti è ancora insufficiente sia da un punto di vista della proporzione dei pazienti trattati che in termini di aderenza al trattamento.
Recenti analisi comparative mostrano che l’Italia presenta il più basso uso di farmaci ipolipemizzanti rispetto agli altri paesi europei.
In base a quanto sopra riportato risulta evidente la necessità di individuare metodologie utili a valutare l’approccio diagnostico/terapeutico alla Ipercolesterolemia inserendolo in un contesto più ampio che è quello del rischio cardiovascolare.
Le più recenti Linee Guida di prevenzione cardiovascolare mostrano una sostanziale convergenza su alcuni concetti base: nei soggetti già portatori di eventi clinici pregressi (malattia coronarica, eventi cerebrovascolari, arteriopatie degli arti inferiori) va previsto un controllo massimale del livello dei fattori di rischio; in prevenzione primaria, al contrario, gli interventi di controllo vanno modulati in base alla probabilità del soggetto di incorrere, nel tempo, in un evento clinico di natura aterosclerotica, in altre parole in base al suo cosiddetto “Rischio Cardiovascolare Globale”. Le implicazioni pratiche della stima del “Rischio Cardiovascolare Globale” sono significative; esse sono di particolare rilievo in relazione all’impiego dei farmaci ipocolesterolemizzanti in prevenzione cardiovascolare. Il corso in oggetto si propone, di conseguenza, di affiancare alla classica attività di formazione nell’ambito della patologia specifica “Ipercolesterolemia” un’attività di raccolta di informazioni, pre e post formazione, mediante le quali valutare lo stato della gestione, diagnostico terapeutica, da parte del Medico di Medicina Generale (MMG) del paziente portatore di Ipercolesterolemia e di verificare come questa, a seguito dell’evento formativo cui il MMG verrà sottoposto, venga modificata.
Il corso si svolgerà a Napoli il 24 maggio 2018 presso la sala convegni della COMEGEN in viale Maria Bakunin 41.
Relatori saranno il prof. Pasquale Perrone Filardi ed il dr. Matteo Laringe.